8
farmaco prescritto per un trattamento in corso.
•
Durante il processo di misurazione non guardare direttamente nell’interno dell’apparecchio.
La luce rossa e la luce a infrarossi invisibile del pulsossimetro sono dannose per la vista.
•
L’apparecchio non deve essere utilizzato da persone (compresi bambini) con ridotte
capacità fisiche, percettive o intellettive o non in possesso della necessaria esperienza e/o
conoscenza, se non sotto la supervisione di una persona responsabile per la loro sicurezza
o che fornisca loro le indicazioni per l’uso dell’apparecchio. Controllare che i bambini non
utilizzino l’apparecchio per gioco.
•
Entrambe le indicazioni onda pletismografica e colonna battiti non consentono una valuta-
zione dell’intensità del battito o della circolazione nella zona di misurazione, bensì rappre-
sentano esclusivamente l’attuale variazione del segnale ottico nella zona di misurazione;
inoltre non consentono un’adabile diagnostica del battito.
In caso di inosservanza delle seguenti istruzioni possono verificarsi misurazioni errate o guasti.
•
Il dito utilizzato per la misurazione non deve presentare smalto per unghie, unghie finte o
altri prodotti cosmetici.
•
Accertarsi che l’unghia del dito utilizzato per la misurazione sia sucientemente corta da
consentire al polpastrello di coprire i sensori interni.
•
Durante la misurazione tenere mano, dito e corpo fermi.
•
In soggetti che sorono di disturbi del ritmo cardiaco è possibile che i valori di SpO₂ e della
frequenza cardiaca siano falsati o che non sia possibile eettuare una misurazione valida.
•
In caso di intossicazione da monossido di carbonio, il pulsossimetro rileva valori troppo
elevati.
•
Per non falsare il risultato della misurazione, evitare di utilizzare il pulsossimetro in prossimi-
tà di forti fonti luminose (ad es. lampade fluorescenti o luce diretta del sole).
•
L’uso dell’apparecchio su soggetti con pressione bassa, che sorono di itterizia o che
assumono farmaci vasocostrittori può portare a misurazioni errate o falsate.
•
In pazienti che in passato hanno assunto coloranti clinici e in pazienti con livelli anomali